Gli interpreti badano a come parlano!
Non è cosa da tutti i giorni affrontare discorsi approfonditi su investimenti a pioggia, tutela legale di soggetti a rischio, risvolti psicologici di patologie rare, diritto canonico o, senza pesantezza d’animo, parlare di moda o di arte. Farlo passando da una lingua all’altra è ancor meno una pratica quotidiana. Eppure gli interpreti, figure mitologiche metà essere umano e metà dizionario, sono lì per permettere che la comunicazione funzioni.
Per noi interpreti professionisti è importante acquisire familiarità con l’argomento da trattare in vista di un incarico, senza dimenticare che, indipendentemente dal tipo di argomento specifico, essere preparati lato sensu è di grande importanza. Ciò significa che siamo impegnati costantemente a informarci, acculturarci, sapere un po’ di tutto e di tutto un po’ in un costante equilibrio tra la tuttologia e la nullilogia. Per citare l’autore Pino Caruso “non sono ignorante in un settore specifico, la mia ignoranza spazia in vari campi: io non so un po’ di tutto. Ho, insomma, quella che si dice una ignoranza enciclopedica”.
Quando l’interprete riceve conferma dell’incarico, con l’avvicinarsi dell’evento, inizia una preparazione mirata, creando un bagaglio generale di conoscenza settoriale che gli permette di immergersi nell’argomento, indipendentemente dal tipo di setting in cui è richiesto il suo intervento, che sia esso una riunione privata, un evento su grande scala, una conferenza dal numero di presenze ridotto o qualsiasi altra situazione che possa richiedere la presenza di un professionista della mediazione comunicativa tra due o più lingue.
Se gli interpreti si preparano in modo approfondito prima di interpretare, possono ridurre al minimo il rischio di possibili ostacoli legati alle conoscenze di base, in modo da potersi concentrare sull’interpretazione e non sul decifrare il messaggio dell’oratore da un punto di vista del significato. Ovvero, se come interprete sono stato messo al corrente dell’argomento in maniera dettagliata e in più mi è stato fornito materiale utile, come presentazioni o slide, il mio sforzo cognitivo di traduzione si focalizzerà principalmente sull’articolazione del discorso e sull’uso della terminologia e non sul capire di cosa si stia parlando e di cosa sia, banale esempio, la sigla UNHCR e se abbia o meno un corrispettivo nella lingua in cui sto traducendo.
Pertanto, conoscere molto bene il tema degli incarichi può aiutare gli interpreti a svolgere il proprio lavoro con successo e senza problemi. Per far sì che ciò avvenga è però necessario che il committente dia chiare indicazioni sulla natura dell’evento, sui temi trattati, sugli oratori e, soprattutto, che fornisca quanto più materiale in suo possesso con dovuto anticipo.
Grazie a questo tipo di fonti, gli interpreti possono focalizzarsi su due aspetti, vale a dire l’aspetto linguistico e quello non linguistico. Il primo include l’oratore (stile di eloquio, velocità, pronuncia, insomma “come parla”) e il glossario, mentre il secondo include il tema dell’interpretazione. Grazie a internet oggi è possibile, con facilità, avere accesso a materiale video che ci permette di familiarizzare con argomento e oratori.
Ogni tema ha il suo gergo, ogni cultura (seppur della stessa lingua, come il caso del portoghese europeo e del portoghese brasiliano) ha terminologia differente e ogni oratore potrebbe far uso di un determinato lessico specifico o altamente vincolato alla sua cultura di origine e noi interpreti possiamo evitare di esser colti di sorpresa grazie alla carta della preparazione a monte in vista di un incarico.
È necessario che gli interpreti raccolgano e classifichino la terminologia, i nomi propri, le sigle che potrebbero essere utilizzate, per fare un altro esempio. Pertanto, la stesura di un glossario è considerata importante, se non indispensabile, nella pratica professionale dell’interpretariato. Per esperienza diretta posso affermare che i glossari provengono principalmente da due tipi di risorse: i discorsi, le slide, i materiali preliminari ricevuti anche in occasione di eventi precedenti e le informazioni reperite su internet tramite ricerche testuali e video.
Così facendo, grazie a questo puzzle di informazioni ricavate su vari fronti, la pressione e il nervosismo di un lavoro svolto sulla cresta dell’onda lasciano posto a un’interpretazione accurata e scorrevole, prodotta con sicurezza e padronanza linguistica, nonché ricca del significato originale correttamente interpretato.
Dai al tuo evento il successo che merita: fornisci agli interpreti gli strumenti di cui hanno bisogno, sapranno come usarli al meglio. Noi interpreti badiamo a come parliamo, fidati delle tue orecchie.
Federico Giannattasio is a conference interpreter and translator working since 2015.
He has worked in Italian television and Radio for the production of information and entertainment TV programs. He has provided interpretation for major events such as TEDx; worked for Italian and foreign NGOs (Amnesty International) and also worked in the religious field.
Furthermore, he is an Adjunct Professor at UNINT Rome University since 2016 where he teaches translation and interpreting from Portuguese into Italian.
As of today, he also published three Portuguese novels translated into Italian.